Non è certamente la scelta perfetta per chi è a dieta ma lo è sicuramente per chi vuole soddisfare le papille gustative con qualcosa di dolce. Parliamo del bombolone romagnolo, re delle paste proposte in bar, forni e pasticcerie, amato da grandi e piccini.
Al primo morso, lo zucchero semolato si posa sulle labbra prima che i denti affondino nella morbida pasta per poi raggiungere, con le papille gustative già in visibilio, al cuore fatto – generalmente – di abbondante crema ma è possibile trovare anche varianti con cioccolata o panna montata.
Tipico prodotto italiano diffuso sia in Emilia Romagna che in Toscana, anche in questo caso cambiando regione variano alcune caratteristiche. Se, infatti, l’omologo dolce toscano viene preparato con un impasto lievitato al quale viene aggiunta la scorza di limone e lo strutto, la versione romagnola della ricetta non prevedere l’utilizzo del grasso animale che viene sostituito dal burro.
Dolci del tutto simili a questi, tuttavia, si possono trovare anche all’estero seppur – ovviamente – con differenze sostanziali. Un esempio su tutti è il krapfen, il dolce tedesco che alcuni indicano come il progenitore dei bomboloni nostrani, la cui origine sembra legata ad un dolce tipico della comunità ebraica di cui si trova testimonianza già in testi risalenti al 1485.
Se questa rimane una teoria, ciò che è certo è che i bomboloni sono amatissimi non solo nel nostro Paese. Qualche anno fa, infatti, il Gambero Rosso rivelò che fra le 30 parole italiane di gastronomia più usate dai giornalisti stranieri specializzati in food and wine, figurava proprio la parola «bomboloni». Un vanto, gastronomico, di cui andare fieri oltre che golosi.